La marcia di regolarità vista con gli occhi dei ragazzi

La montagna non è solo nevi e dirupi, creste e torrenti, laghi, pascoli.
La montagna è un modo di vivere la vita.
Un passo davanti all’altro, silenzio, tempo e misura.

Paolo Cognetti

Questa citazione sembra essere cucita su misura per chi vuole capire veramente cosa è la marcia di regolarità.

Quando si ama la natura e camminare immersi in essa è facile avvicinarsi a quelle pratiche sportive che hanno come terreno di prova proprio la montagna. A volte si inizia perché conosci qualcuno che già pratica questi sport oppure lì vedi sui sentieri e la curiosità si accende, a volte se sei più giovane sono proprio i tuoi genitori che ti spingono a praticarlo o a seguirlo come fanno loro.

Sicuramente non è uno sport alla moda, non se ne parla sui giornali o alla televisione, non è pubblicizzato e non ha campioni conosciuti e famosi. Spesso i ragazzi si cimentano più facilmente nel calcio, nella bicicletta, negli sport di squadra effettivamente andare a camminare in montagna non è, come dicono nel linguaggio moderno” cool”, di tendenza. Non sei guardato dagli altri con ammirazione, non diventi il leader della squadra, l’esempio da seguire, ma sicuramente la montagna può diventare una grande maestra di vita. La montagna insegna a guardare al di là dei nostri occhi, va oltre alla tecnica e alla resistenza fisica. Si tratta di conoscere il proprio corpo, le proprie capacità e superare i propri limiti.

Si dice che la vista più bella arriva dopo la scalata più difficile. Non esiste cosa più vera, pensa all’impegno e alla tenacia dei marciatori che guidano passo dopo passo verso la meta, ogni singolo passo ti porta sempre più vicino al traguardo. Non è sempre tutta pianura, ci sono momenti intensi in cui ti chiedi: “ma chi me l’ha fatto fare?”, bisogna abbracciare le sfide e superare i propri limiti. Solo con la motivazione, il coraggio e impegno possiamo ottenerle. Anche quando la strada sotto i tuoi piedi sembra impossibile da percorrere non bisogna mai arrendersi, mai abbandonare il percorso a metà, bisogna arrivare fino in fondo, raggiungere l’obiettivo sia un risultato favorevole oppure no.

È questo che ti insegna la marcia ti rende consapevole di ogni battito, di ogni respiro, di ogni passo che fai. I sentieri che dobbiamo percorrere non sempre sono facili a volte nascondono imprevisti e complicazioni, ma sono sfide da affrontare. Insegna soprattutto ai ragazzi, che vivono in un mondo troppo veloce, a seguire un ritmo dettato dalla natura, a godersi il cammino e il mondo che li circonda. Si impara con la pazienza, con un cronometro in mano e con gli scarponi ai piedi. Non serve avere vestiti alla moda o firmati, non servono atteggiamenti aggressivi o prepotenti, non servono gli incitamenti del pubblico. I ragazzi dovrebbero essere accompagnati alla scoperta della montagna, bisognerebbe dare loro l’esempio e la possibilità di capire che si può crescere anche senza passare il tempo solo davanti ad uno schermo o ad un telefono. Dovremmo dargli la giusta motivazione a camminare in modo regolare, cominciando da piccoli ad “innamorarsi” anche di uno sport come la marcia.

Elisa Capretti

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