Progettare l’escursione: dalla rotta alla traccia GPX

Progettare e programmare un’escursione con l’ausilio della tecnologia e dei dispositivi elettronici può essere un’esperienza utile ed interessante, a patto che lo si faccia conoscendo bene gli strumenti utilizzati e la tecnica di utilizzo.

Descriviamo ora brevemente un’esperienza di progettazione e gli strumenti utilizzati.

Immaginiamo di voler programmare un’escursione da un punto X ad un punto Y.

Utilizzeremo la mappa in formato elettronico denominata “OpenMtbMap”. Si tratta, per usare le parole di Felix Hartmann, il suo principale autore, “della mappa più popolare al mondo per l’escursionismo e la mountainbike“. È dotata di curve di livello, sentieri dettagliati, numerosi punti di interesse ed è costantemente aggiornata.

Come software utilizzeremo il programma “Garmin Basecamp” anch’esso riferimento stabile per escursionisti e camminatori di tutti i tipi, disponibile per PC Windows e Apple.

Per prima cosa definiremo la rotta da seguire, partendo dal punto di partenza, che chiameremo “Waypoint di partenza”, con una serie di click del mouse, segneremo altri waypoint, seguendo più precisamente possibile il sentiero che dovremmo percorrere (chiaramente indicato sulla mappa con trattini affiancati), cercando di “marcare” principalmente i punti di svolta. Il software Basecamp unisce automaticamente i waypoint segnati con una linea, corrispondente al percorso del sentiero, disegnando, di fatto, la rotta da seguire, fino al waypoint identificato come punto di arrivo.

A questo punto la rotta si può salvare e successivamente, con un semplice passaggio, trasformare in una traccia GPX (formato universale utilizzato per le tracce) o KLM (formato utilizzato sopratutto da Google Earth).

Subito dopo possiamo trasferire tale file, via email o con un collegamento diretto, sul nostro smartphone o meglio sul nostro ricevitore GPS dedicato. Le APP che si utilizzano sullo smartphone per il trekking, normalmente permettono di utilizzare una o più tipi di mappe che devono essere state in precedenza precaricate, possibilmente con un collegamento wifi, per essere successivamente utilizzate in modalità off-line, cioè senza la necessità del collegamento ad internet, che in montagna è praticamente inesistente.

Partendo per l’escursione e attivando l’APP sullo smartphone o il nostro ricevitore GPS dedicato, con alcune semplici manovre, selezioniamo la traccia che dobbiamo seguire. Sul display del GPS compare la nostra posizione attuale, la mappa salvata in precedenza e la traccia da seguire. Prima di cominciare a camminare attiviamo la funzione di registrazione della traccia che effettivamente percorreremo.

Se la mappa utilizzata per progettare l’escursione è stata ben realizzata e nel frattempo non ci sono state deviazioni causate da frane o altri ostacoli, le due linee che vediamo sul display del GPS ( la traccia salvata e quella che stiamo effettivamente percorrendo) dovrebbero coincidere.

In realtà mentre camminiamo ci accorgiamo che più di una volta ci dobbiamo allontanare dal percorso programmato e, inoltre, se ci “perdiamo” per qualche distrazione, facilmente il GPS ci avverte in quale direzione dobbiamo tornare.

Concludendo la nostra escursione, possiamo interrompere la registrazione e, tornati a casa, possiamo trasferire sul nostro computer, via email o con un collegamento diretto, la traccia registrata e la possiamo sovrapporre sia sulla cartografia utilizzata normalmente, che su Google Earth. I punti rilevati col GPS sono di solito sovrabbondanti e localmente un po’ sparpagliati a causa della leggera imprecisione dovuta sia allo strumento, sia al fatto che siamo, magari, passati in un bosco molto fitto, dove per qualche istante si è perduto il segnale GPS. Per questi motivi conviene “riaggiustare manualmente” il sentiero percorso e sostituirlo a quello inizialmente programmato per ottenere una maggiore precisione e per permetterci un futuro uso della traccia da parte nostra o di qualche altro escursionista che vuole percorrere lo stesso sentiero.

Gli strumenti da utilizzare

Le mappe (gratuite ed a pagamento)

Sull’esempio di Wikipedia, OpenStreetMap (www.openstreetmap.org) è un progetto collaborativo finalizzato a creare mappe vettoriali (cioè zoomabili senza perdere definizione e anzi aumentando i particolari visualizzati) di tutto quanto è “mappabile” nel mondo con i contributi di chiunque abbia interesse e voglia di partecipare. La cartografia realizzata con OpenStreetMap è analoga a quella di Google Maps, ma a differenza di questa contiene una quantità enormemente maggiore di oggetti e punti di interesse (POI), tra cui sentieri, piste ciclabili, ecc.

Di particolare interesse per il trekking è il progetto OpenCycleMap (visibile al sito www.opencyclemap.org) oopure OpenTopoMap (visibile al sito www.opentopomap.org).

Una caratteristica fondamentale consiste nel fatto che i dati cartografici sono utilizzabili anche offline, cioè senza la necessità di un collegamento a internet. Infatti mappe locali o regionali o nazionali possono essere preventivamente caricate, e periodicamente aggiornate, sul proprio GPS tramite software (Es. Garmin Express).

Per concludere

Non dimentichiamo che la tecnologia può rivelarsi di grande aiuto ma da sola non basta! Serve anche uno studio approfondito dei mezzi, degli strumenti e, sopratutto, molta esperienza.

Inoltre non può sostituire completamente l’uso delle mappe cartacee, della bussola e della necessaria capacità nel saperle utilizzare.

Va detto, comunque, che i moderni strumenti tecnologici sono un’ausilio importantissimo nell’aumentare la sicurezza durante le escursioni per la possibilità, ad esempio, di farsi localizzare rapidamente in caso di pericolo o infortunio, oppure per la possibilità di verificare con rapidità gli improvvisi mutamenti atmosferici. Ed infine, per la possibilità di poter condividere con facilità percorsi, esperienze ed emozioni con amici ed appassionati di tutto il mondo.

Paolo Latella
Presidente
Comitato Regionale Calabria

Ultimi articoli

Natura, escursionismo e filosofia

Attraverso il pensiero e il camminare, possiamo trovare nuove prospettive su noi stessi e sul nostro ruolo nel mondo, mantenendo un equilibrio tra la contemplazione

Escursione: Ciclabile del Lago di Endine

Giovedì 9 gennaio 2025 – Sebbene per tutto il giorno sia previsto brutto tempo, non abbiamo voluto rinunciare alla prima uscita di questo 2025. Abbiamo