Una mattina con i piccoli di Castelnuovo Berardenga

Il cielo questa mattina non promette nulla di buono.

Le previsioni per la giornata però ci confortano: sulle App dedicate al meteo sono previste precipitazioni nella zona solo nelle prime ore del pomeriggio.

È dunque tutto confermato.

Alle 9:00 i quattro accompagnatori G.E.B. con le inconfondibili giacche rosse sostano davanti alla scuola elementare di Castelnuovo Berardenga per concordare gli ultimi dettagli dell’escursione.

Ho partecipato più volte come accompagnatrice al “Progetto Scuole” dell’Associazione e ogni volta è una esperienza molto bella e che regala momenti di autentica spensieratezza.

Le due classi che accompagniamo quest’oggi sono entrambe di quinta: sono presenti 22 bambini e due insegnanti molto giovani.

La nostra presidente Metella Refini, in aula, parla dell’Associazione, di natura, di sentieri e  della condotta da rispettare mentre gli occhi attenti dei piccoli scolari seguono le parole con grande curiosità.

Basta un gesto, un “siamo pronti” per ritrovarli subito tutti in piedi con gli zaini in spalla e poi  in fila per uscire dalla scuola.

Ci accorgiamo fin dai primi passi che la passeggiata non presenterà difficoltà particolari: i bambini sono tranquilli e molto diligenti e, dettaglio assolutamente non scontato, l’abbigliamento di ciascuno, scelto con cura dai genitori, è adatto all’evento di questa mattina.

Ed ecco la strada che, prima, dritta lambisce i caseggiati e che, poi, curva a sinistra, ci porta fuori dal centro abitato.

Inizio a prendere confidenza con Matteo, Fiorello, Giorgio, ma anche con Martina e Ilaria. La tenerezza dei loro modi è pari al loro autentico entusiasmo.

La maggior parte delle bambine frequentano corsi di danza e di equitazione, mentre i maschi quasi tutti praticano il calcio.

La prima salita si presenta non particolarmente difficile ma, fin da subito, le voci allegre che accompagnavano il percorso improvvisamente si affievoliscono dalla fatica e dal caldo di un sole già molto alto. 

Ed ecco Fèlsina, la nostra prima tappa. 

Gli alti cipressi che incorniciano il viale e il prato punteggiato da infinite margherite bianche ci ospitano per una  pausa di qualche minuto, giusto il tempo per dare ai piccoli  una breve spiegazione sui sentieri presenti nella zona, sulla loro segnaletica e sulla storia dell’ Associazione legata alla salvaguardia e valorizzazione del territorio.

La campagna sotto i nostri occhi e i poggi che si risalgono sono spettacolari: i filari di vite si rincorrono per centinaia di metri mentre le dolci salite ci permettono di ammirare il territorio da una posizione privilegiata. 

Da lontano si vede Siena con le sue torri, si intravedono antichi casolari.

Le nuvole gonfie di pioggia sono ancora lontane e il sole riscalda il nostro percorso.

Dopo una manciata di minuti ci ritroviamo davanti al maestoso Gallo Nero, storico simbolo del Chianti Classico che, come una sentinella, veglia sui suoi confini. La foto attorno al Gallo, tutti appoggiati al suo piedistallo, ormai è un rito da rispettare prima di intraprendere una discreta salita che porterà alla prossima tappa di questa mattina.

Ci fermiamo su una altura dove solitaria si erge una costruzione abbandonata: è un antico “Spedale” lungo la via dei pellegrini che transitavano verso la Città Eterna.

I piccoli rapiti dai racconti fanno tante domande.

Si prosegue raccogliendo qualche fiore sbocciato da poco e cercando qualche pianta studiata sui libri scolastici.

Facciamo una sosta in un largo spiazzo per far merenda tutti seduti in terra, ognuno con il proprio involucro uscito dallo zaino. C’è chi ha un panino, chi una merendina confezionata, tutti hanno una borraccia d’acqua.

Non lontano si trova un’ex colonia per ammalati e convalescenti che era molto frequentata agli inizi del Novecento, ma che ora, inutilizzata da anni, è solo uno spiazzo verde con tanti ricordi.

I bambini sono incuriositi dal luogo e fanno tante domande.

Improvvisamente un tuono interrompe la visita e i suoi racconti.

Gonfie nuvole nere si stanno avvicinando velocemente accompagnate da un soffio di vento più freddo che annuncia il cambiamento repentino delle condizioni meteo.

Si torna verso Castelnuovo Berardenga.

Il percorso è tutto in discesa e in pochi minuti ci ritroviamo di nuovo a Fèlsina, con il suo profondo pozzo dalla vera in travertino e la meridiana dipinta sulla facciata di un antico edificio.

Ci incamminiamo tra gli alti cipressi che bordano la strada bianca e poi voltiamo  a destra verso il centro abitato.

Alle 12:00 come previsto siamo davanti al portone della scuola elementare.

Un saluto in classe e un arrivederci all’anno prossimo e, infine, noi accompagnatori ci allontaniamo dall’edificio scolastico giusto in tempo per ripararci tutti insieme, in un’ auto parcheggiata, non lontano.

Un improvviso acquazzone, anticipato da un forte tuono, ci lascia sorpresi.

Ci guardiamo tutti e quattro negli occhi, sorridiamo e tiriamo un sospiro di sollievo.

A cura di Alessandra Forgione
Associazione Gruppo Escursionisti Berardenga (SI)

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